La leggenda dei nodi. Romanzo breve, quasi una favola

Ciccio, stai attento, non vedi che c’è un nodo su quella tavola? Fermati.
Si Pa’, ho capito, sto attento, taglio piano, so come fare, uffa!
Fermo, fermo, non tagliare, quello è maledetto, ti schizza in faccia e ti cieca un occhio!
Ma dai Pa’, vado piano, so come fare, stai calmo.
Attilio, il padre, visibilmente alterato con rapidità si allunga verso la sega circolare dove sta lavorando il figlio e stacca l’interruttore fermando la macchina che emette una sorta di muggito.
Con veemenza si rivolge al figlio Claudio, detto Ciccio: “Ti ho detto di fermarti per la miseria, sei sempre il solito cocciuto! Si può staccare un pasticca al Vidia dalla lama, e quella quando parte è come un proiettile. I nodi SONO MALEDETTI, o ti rompono la lama o ti schizzano addosso, e guarda caso sempre in faccia; dammi retta, e non farmi arrabbiare”.